Il prestito cattivo pagatore è un finanziamento personale concesso da istituti di credito italiani e società finanziarie presenti nella Penisola, in grado di concedere importi di varia entità anche a soggetti con trascorse difficoltà nell’adempimento di obbligazioni derivanti da precedenti erogazioni di prestiti.
Di norma, infatti, per cattivo pagatore si intende colui che risulta iscritto in una Centrale Rischi, ovvero in un archivio – oramai informatizzato – che contiene i nominativi dei soggetti cui risultano a carico segnalazioni per criticità varie nei rapporti creditizi, per un periodo di tempo variabile, dipendente dai tempi di conservazione dei dati nel sistema di informazione creditizia della Centrale Rischi in questione.
I prestiti cattivo pagatore sono pertanto dei finanziamenti che, per gli eroganti, posseggono dei maggiori gradi di rischio di insolvenza, e di conseguenza sono caratterizzati da elementi penalizzanti per i richiedenti.
Su tutti, si ricordano le condizioni economiche, solitamente maggiormente onerose rispetto ai prestiti personali ordinari. Ancora, l’importo erogato, che è frequentemente minore di quelli ottenibili attraverso le tradizionali procedure di richieste di finanziamenti bancari.
Infine, la forma tecnica. Molto spesso, infatti, i prestiti cattivo pagatore sono erogati attraverso degli strumenti transazionali, come ad esempio le carte revolving, cioè delle carte di credito a rimborso rateale, con un fido che si ricostituisce gradualmente nel tempo man mano che il titolare paga le rate del programma di finanziamento.